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al testo di Ivan Pozzoni
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Avanti, animi stanchi i morsi delle mani i morsi della fame stretti sui fianchi, avanti, animi duri nel buio anonimo delle vostre camere e sull'intonaco scrostato dei vostri muri.
Mi annego nella vita come neonato spastico, concepito in vitro, bilico autistico tra mangiatoie termiche e rupi Tarpee, trattenendo i sospiri di mille mondi rinchiusi, costipati nelle sale degli specchi rotti di ritriti Luna Park. Il mio amore sconcerto in mi – fa di braccia bucate seda tremori sull'aria di Tavor, Valium e serenate non brilla, nell'ancheggio tra bidoni incendiati, di notte, cercando d'abbracciare tossici, maniaci e mignotte.
Avanti, animi stanchi scritte di mosto e bianchetto nascoste sui banchi, avanti, animi duri nella numericità anonima delle vostre matricole aziendali e nell'algia nevrotica dei vostri chiaroscuri.
[Versi Introversi, 2008] |
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